Norma

Norma

Tra i Monti Lepini, incastonata su uno sperone di roccia a strapiombo, Norma domina la Pianura Pontina e scorge silenziosa le sagome appena accennate delle Isole Pontine e del Promontorio del Circeo.

ANTICA NORBA. LE ORIGINI

Dell’antica Norba, poco distante dal centro del paese, si apprezzano le possenti mura in opera poligonale: grandi blocchi calcarei sovrapposti a secco che abbracciano la città e regolarizzano i dislivelli tramite terrazzamenti monumentali. Lungo il circuito murario si aprono quattro porte strategicamente ubicate: Ninfina, Serrone di Bove, Signina e la monumentale Maggiore, eretta sul tratto murario più suggestivo, che dà accesso al Parco archeologico.

Dell’antica Norba si individuano due complessi sacri, definiti convenzionalmente Acropoli Maggiore e Acropoli Minore. Il sito presenta numerose vestigia, tra edifici templari, complessi termali e domus, la cui organizzazione è ancora perfettamente leggibile.

Secondo le fonti antiche, la fondazione di Norba sarebbe avvenuta intorno al V secolo a.C. con lo scopo di costruire una roccaforte nel cuore del pontino contro l’incombere dei volsci; è certo che fu colonia di Roma e che partecipò alle guerre puniche. Le stesse fonti ravvisano già nell’81 a.C. l’inesorabile tramonto della città: nello scontro tra Mario e Silla, Norba fu conquistata da Emilio Lepido, luogotenente di Silla.

Apprendiamo da Appiano di Alessandria l’atroce fine: gli abitanti preferirono darsi la morte e lasciare che un violento incendio ingoiasse la città piuttosto che soccombere nelle mani del nemico.

Nonostante la parziale ricostruzione, Norba fu descritta da diversi autori latini coevi come una città scomparsa: decaduta l’importanza militare che l’aveva contraddistinta, la città si spopolò gradualmente, molti dei suoi abitanti si stanziarono nella città di Ninfa.

MEDIOEVO ED ETÀ MODERNA

Un ripopolamento più sistematico avvenne in epoca medievale, di cui il cento storico di conserva ampiamente l’impianto, con i caratteristici vicoli stretti, le ripide scalinate, gli archi, i portali e gli affascinanti scorci da antico borgo.

Un’importante testimonianza sulla città di Norma risale al 741 d.C., quando l’imperatore greco Costantino V donò Ninfa e Norma a papa Zaccaria.

Da qui Norma appartenne ai conti di Tuscolo, ai Frangipane, al papa, ai Caetani e infine ai Borghese.
Saccheggi e distruzioni incontrarono nuovamente il destino di Norma quando, a causa della sua fedeltà a papa Alessandro III, venne distrutta dalle truppe di Federico Barbarossa.

Furono i Caetani, nel 1530, a ricostruire completamente l’abitato, diramandolo ben oltre l’originario nucleo sorto intorno al Castello di Vicolo.

ALTRI EDIFICI DI INTERESSE STORICO

Sul punto più alto del centro storico sorge la medievale Chiesa della Santissima Annunziata o Madonna del Rifugio, più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Qui è conservata l’immagine della Madonna Miracolosa, portata a Norma nel 1717 dal Beato Antonio Baldinucci.

La Chiesa della Madonna del Carmine o Chiesa Nuova sorge agli inizi di piazza Roma. Nata nel XVIII secolo come cappellina dedicata alla Madonna del Carmine, la Chiesa fu ampliata nel corso del XIX secolo per ospitarvi la Confraternita della Buona Morte. Fu Michelangelo Caetani nel 1880 a completare l’edificio offrendo un’ingente somma di denaro.

I MUSEI DI NORMA

Nel cuore del centro storico di Norma, gli ex locali comunali ospitano la collezione del Museo Archeologico, in cui è possibile approfondire la millenaria storia dell’antica Norba. Nel seminterrato è possibile visitare un magazzino settecentesco, anticamente dedicato alla conservazione dell’olio.
Tra le più famose attrazioni di Norma c’è il Museo del Cioccolato, fondato nel 1995, uno dei pilastri su cui si fonda la tradizione di questo affasciante paese dei Monti Lepini.

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2024-07-09T14:30:47+02:00
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