Sermoneta, uno dei borghi medievali più conosciuti nel Lazio, conserva intatte le antiche bellezze e il suo originario assetto urbano: uno scrigno d’arte medievale arroccato alle pendici dei Monti Lepini.
Il territorio di Sermoneta risulta frequentato già in epoca arcaica: nelle vicinanze dell’Abbazia di Valvisciolo un tempo sorgeva la città di Sulmo.
Sermoneta nacque come villaggio fortificato: un approdo sicuro, lontano dalle pianure malariche e dalle minacce saracene.
Nel 1297 la famiglia Caetani acquisì dalla famiglia Annibaldi il feudo di Sermoneta in virtù della strategica posizione sulla via Pedemontana, che collegava il Nord e il Sud dell’Italia. A questo periodo si fanno risalire l’ampliamento del Castello Caetani, in precedenza rocca degli Annibaldi, e della Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Una delle personalità di spicco tra i Caetani fu Onorato III, con lui Sermoneta conobbe il periodo di maggior splendore. Fu Onorato III a volere la costruzione della suggestiva Loggia dei Mercanti nel 1446: era qui la sede del Comune, degli affari e delle assemblee popolari. Nel periodo compreso tra i secoli XIII e XV, a Sermoneta è attestata la presenza di una comunità ebraica nel quartiere Portella, dove è ancora visibile l’edificio che ospitava la Sinagoga.
Intorno al XVI secolo, la città di Sermoneta vide un lento declino: nel 1567 il Ducato Caetani l’abbandonò, trasferendo la sede a Cisterna.
COSA VISITARE A SERMONETA
La Rocca degli Annibadi divenne in mano ai Caetani una grande fortezza militare: venne ampliata con nuovi edifici e cinque cerchie di mura. Il castello era protetto da un complesso sistema di ponti levatoi a garanzia di protezione in caso di attacco. Il castello ospitò una serie di personaggi illustri, tra cui Lucrezia Borgia – che qui visse sotto il pontificato di Papa Alessandro VI Borgia – Federico II, Carlo V e Sisto V. Nel 1798 il Castello fu saccheggiato dalle truppe napoleoniche e contestualmente trasformato in carcere. Soltanto verso la fine del XIX secolo la fortezza tornò in possesso dei Caetani e vide un susseguirsi di restauri e modifiche nel corso dei secoli. Alcuni edifici vennero demoliti per la realizzazione della Sala dei Baroni, che nel XV secolo venne ritoccata dai Borgia.
Il complesso delle Camere Pinte all’interno del Castello è strutturato in tre stanze destinate agli ospiti, due delle quali affrescate da un artista anonimo avvicinabile alla scuola del Pinturicchio.
La Sala del Cardinale Valentino Borgia fu costruita nel 1400, all’interno è conservata una Madonna con bambino e i santi Pietro, Stefano e Giovannino, un’opera del 1541 dipinta da Girolamo Siciolante, originariamente collocata nell’Abbazia di Valvisciolo.
Situata in Piazza S. Maria, la Chiesa di Santa Maria Assunta fu fatta costruire dai monaci dell’Abbazia di Fossanova, per questo è evidente lo stile architettonico cistercense. A spiccare è l’alto campanile romanico di cinque piani, realizzato in blocchetti calcarei e decorato da scodelle maiolicate.
L’edificio fu più volte oggetto di restauri e modifiche, le più determinanti avvennero nel XVIII secolo, con la costruzione di numerose cappelle laterali.
Tra le opere di maggior pregio segnaliamo la presenza della Madonna in gloria con la città di Sermoneta, opera del celebre Benozzo Gozzoli, risalente al 1457 circa.
La Chiesa di San Michele Arcangelo (seconda metà del XIII secolo) è un’altra imperdibile perla di Sermoneta, collocata nei pressi di Piazza del Popolo. L’edificio, a pianta irregolare, ospita un pregevole organo settecentesco, un battistero del 1603 e una pala d’altare del fiammingo Francesco Castello, raffigurante L’incoronazione della Vergine con San Michele Arcangelo del XVI secolo. Dalla navata sinistra si accede a una meravigliosa cripta decorata da affreschi quattrocenteschi.