La prima pietra di Littoria venne posta il 30 giugno del 1932 per iniziativa dell’ente per la bonifica Opera Nazionale Combattenti. Il borgo nacque intorno al primo centro urbano, il Quadrato, dal nome della misura terriera utilizzata di romani e ancora oggi ricordato da una piazza del centro storico. Già al termine della seconda guerra mondiale, nel 1945, la città prese il nome di Latina.
Latina fu inaugurata il 18 dicembre 1932 e come tanti centri sorti nell’Agro Pontino redento da palude e malaria, fu abitata perlopiù da coloni provenienti da Veneto, Friuli ed Emilia.
L’idea di costruire Littoria fu dapprima del presidente dell’Opera Nazionale Combattenti, Valentino Orsolini Cencelli, che solo più tardi riuscì a persuadere Benito Mussolini. L’ONC commissionò il progetto l’architetto Oriolo Frezzotti, che elaborò il piano dei lavori quasi segretamente, seguendo le indicazioni tecniche dell’ingegner Savoia.
La città è attraversata dai maggiori canali di bonifica: Canale delle Acque Medie, Canale delle Acque Alte (Canale Mussolini) e il Canale di Rio Martino. La pianta sviluppata è di tipo ottagonale con strade che si propagano a raggiera dal centro.
A partire dalla progettazione, Littoria era pensata per essere molto più di un borgo agricolo: fu centro rurale nel 1932, centro comunale nel 1933 e capoluogo di provincia nel 1934.
Oggi Latina conserva negli edifici pubblici i caratteri distintivi dell’epoca in cui fu disegnata: il Palazzo municipale con la caratteristica torre, il Tribunale, il Palazzo del Governo e quello della Banca d’Italia in Piazza della Libertà, al centro della quale sorge una fontana marmorea ricevuta in dono dalle città di Asti e Vasto. Ancora nel centro storico la Cattedrale di San Marco, il Palazzo dell’Opera Nazionale Combattenti in Piazza del Quadrato, i portici dei Palazzi Finanziari e degli edifici comunali. Indubbiamente rilevante è la quantità e la varietà delle piazze che l’architetto Frezzotti collocò alle intersezioni tra i raggi e gli anelli dello schema a raggiera della città.
Tra il 1934 e il 1936, l’architetto Giuseppe Nicolosi per conto dell’ICP (Istituto Case Popolari) progettò un quartiere sperimentale di edilizia popolare di 500 alloggi, pianificato secondo standard europei in merito a dimensione ed esecuzione dei lavori.
Il progettato della stazione ferroviaria fu affidato all’architetto futurista Angiolo Mazzoni, al quale si deve anche il disegno dell’ufficio postale.
Gli studi e i progetti dell’architetto Frezzotti rappresentano una preziosa testimonianza dalla prima impostazione di Littoria, assai modesta, fino al monumentalismo che trova in Palazzo “M” il suo culmine.