Borgo di Fossanova

Borgo di Fossanova

A pochi chilometri dal centro storico di Priverno in una dimensione sospesa nel tempo, quasi surreale, sorge il borgo medievale di Fossanova.

L’elemento che domina questo splendido luogo è l’Abbazia di Fossanova, dove spiritualità e natura trovano solenne incarnazione, la luce attraversa le fessure solide del travertino, percorre archi slanciati, contrafforti saldi e si riflette su brillanti tarsie policrome.

L’abbazia è un vero e proprio luogo dello spirito e del silenzio, ricavato da un fuori in cui la marcia della storia procedeva impetuosa.

Il territorio in cui sorge questo prezioso esempio di architettura gotica cistercense, non lontano dalla città di Priverno, visse frequentazioni antiche: qui già i romani avevano disegnato un produttivo reticolo di campi coltivati e strade, tra le quali troneggiava una grande villa d’epoca repubblicana.

Il sito venne in seguito abbandonato, finché a partire dal IX secolo i Monaci benedettini vi costruirono prima un cenobio, poi un monastero intitolato a Santo Stefano Protomartire.

Com’era consuetudine in epoca medievale, per la progettazione del monastero fu ricalcato in parte l’impianto dell’antico edificio romano, di cui furono reimpiegati i materiali.

Quando nel dodicesimo secolo l’Abbazia fu incorporata all’ordine dei Cistercensi per volontà di Papa Innocenzo II, venne realizzato un canale, un fosso nuovo alternativo al vicino fiume Amaseno per bonificare l’area, perlopiù acquitrinosa. Da quest’opera nacque il nome Fossanova.

È sempre con l’avvento dei Cistercensi che all’originaria dedica a Santo Stefano venne aggiunta quella a Santa Maria. Tale scelta rispettava la volontà degli Statuti dell’Ordine: tutte le chiese dovevano essere dedicate a Maria Regina del Cielo.

LA FACCIATA

Nella sua semplicità, la facciata dell’Abbazia si erge severa e imponente, dominata da un grande rosone strutturato in ventiquattro colonne e una serie di archetti a sesto acuto: un perfetto reticolo architettonico a protezione della vetrata sottostante.
A sormontare il portale torna l’arco a sesto acuto: mosaici in stile cosmatesco ornano la lunetta, che in origine pare ospitasse un’iscrizione dedicata a Federico I Barbarossa.
Al centro della croce latina della chiesa si innalza un tiburio ottagonale con due file di bifore che ne mitigano il volume. Oggi se ne apprezza la ricostruzione postuma al 1595, anno in cui fu distrutto da un fulmine.

L’INTERNO

All’interno, la chiesa dispone di tre navate: ad assicurare l’illuminazione dell’ampia navata maggiore concorrono i due rosoni – uno in facciata e uno sull’abside – insieme a una serie di finestrelle laterali. Le navate minori risultano, al contrario, molto più buie e basse.

L’abbazia si sviluppa intorno alla chiesa e al chiostro, costruito direttamente sul peristilio dell’antica domus romana. A partire da questo nucleo si diramano la sala capitolare, il refettorio, l’infermeria dei monaci e la casa dell’abate, in cui nel 1274 morì San Tommaso d’Aquino. Nel XIV secolo, le spoglie del Santo furono traslate a Tolosa, in Francia, dove riposano tuttora.

È nella vita comunitaria che ogni ordine monastico trova la sua ragion d’essere e il chiostro è la piena espressione del profondo senso di condivisione e rispettosa convivenza tra fratelli. Il chiostro era infatti un luogo d’incontro in cui dedicarsi allo studio, alla meditazione, alla preghiera ma anche allo svago. 

Rigore, ordine supremo e nuda bellezza sono quasi palpabili nel chiostro di Fossanova: il lato a sud, che si distingue per il fascino gotico rispetto ai tre lati più semplici, riesce a integrarsi senza interrompere l’austera armonia del complesso.
L’edicola che sorge sul lato antistante il refettorio, ospitava in origine un lavabo in cui i monaci potevano lavare le mani prima di ogni pasto.

I graffiti disseminati nel complesso sono segni visibili del passaggio di vita vissuta e storia millenaria: il tavoliere per il gioco del filetto e il simbolo del calvario a Gerusalemme nel Chiostro; il Nodo di Salomone nella Sala Capitolare, assai diffuso in tutto il Lazio Meridionale e per alcuni strettamente legato alla simbologia templare.

A Fossanova, esterno e interno prendono vita in una struggente spinta ascensionale, espressa attraverso un virtuoso alternarsi di forze contrastanti: equilibrio e spinta, pieni e vuoti, un sistema impeccabile ad animare un capolavoro unico per la sua sobria maestosità.

2024-07-09T15:07:27+02:00
Go to Top