Ponza, l’isola selvaggia di origine vulcanica dalla forma a mezzaluna, sorge davanti al Golfo di Gaeta nel Mar Tirreno centrale.
Frequentata già in epoca Neolitica, Ponza era allora centro di estrazione e prima lavorazione dell’ossidiana.
Un susseguirsi di grandi civiltà popolò l’isola: fenici, volsci, etruschi, greci. Tuttavia, sono i resti d’epoca romana ad aver lasciato il segno più importante, facendo di Ponza una meta ideale non solo per gli amanti del mare ma anche di archeologia e storia.
Dell’antica Pontia ammiriamo ancora il porto, le ville di Santa Maria e Punta della Madonna, le Grotte di Pilato – una peschiera d’età augustea scavata nella roccia – l’acquedotto e le cisterne.
Sul promontorio di Punta della Madonna doveva affacciarsi una scenografica villa strutturata in ampie terrazze, che assecondavano l’andamento della costa, e collegata tramite una scalinata al complesso delle Grotte di Pilato.
Le tracce visibili della dimora, frequentata da personaggi di spicco in età tardo repubblicana e imperiale, sono esigue e la ricostruzione è approssimativa.
Nella stessa area, attorno alla cappella di Santa Maria della Salvazione, sorge un antico cimitero, già citato nei documenti relativi alla colonizzazione borbonica del XVIII secolo.
I monaci benedettini, in epoca medievale, contribuirono a rendere l’isola un importante centro religioso e commerciale fino al IX secolo, quando Ponza fu saccheggiata dai saraceni.
A partire dal 1734, i Borboni realizzarono numerose infrastrutture, edifici pubblici e sacri, popolando l’isola di coloni provenienti da Ischia e Torre del Greco.
Come Ventotene, Ponza fu meta di confino di numerosi personaggi tra cui gli antifascisti Pietro Nenni, Giorgio Amendola e Umberto Terracini.
La chiesa di San Silverio e Santa Domitilla, patroni dell’isola, fu progettata da Francesco Carpi nel 1775. I lavori di ampliamento risalgono al 1940, quando cil parroco Luigi M. Dies affidò il progetto all’architetto Carlo Pieri.
I lavori di ristrutturazione coinvolsero l’intero paese: artisti del luogo e non si dedicarono alla decorazione interna, seguendo il progetto iconografico del parroco: la Trinità e i santi Silverio e Domitilla, episodi sacri, santi martiri e pontefici in qualche modo collegati all’isola di Ponza.
Ponza è un’isola delle meraviglie dal punto di vista naturalistico: sulla Collina del Belvedere, negli anni Ottanta, è stato fondato il Giardino Botanico, dove è stata ricreata la flora tipica dell’isola.
Meno noto ma meritevole è il Monte Guardia, il più alto di Ponza, che regala una vista sorprendente sull’arcipelago e l’osservazione di uccelli stanziali e migratori che nidificano in questo luogo.